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So che è un pasto pesante da digerire ma possiamo procedere per tappe.
Nessuno ci corre dietro, perciò non sarà difficile arrivare alla fine di questo viaggio.
Da quello che ho potuto osservare, oggi le tendenze sono due: quella di isolare il Dolore o spettacolarizzarlo. No vie di mezzo.
Di quelle famiglie, ragazzi, enti, iniziative, associazioni, professionisti, che riescono a curare, gestire, smembrare, riciclare il Dolore, se ne parla poco o sono vittime della più totale indifferenza.
Il Dolore “isolato” è quello ospedalizzato, protetto magari, curato ok ma da un certo punto di vista posto a margine della società, come se intralciasse, rallentasse il treno, quella che si può chiamare “vita sociale”.
Il Dolore malato ha precisi orari di visite, durante i quali sono presenti solo alcuni familiari e dove difficilmente vengono portati i bambini…
E perchè mai? Mi chiedo.
Assassini, plastici, attentati, culi al vento, soft-porno, carri armati e mostri siliconati sì, solo perchè sono chiusi dentro un quadrato lucente. Ma la Malattia Vera, quella con odori, rumori e colori reali, no.
Una volta esisteva la Coerenza, oggi deficitiamo anche di quella.
Quando mio padre era bambino la famiglia si riuniva intorno al Dolore.
Si faceva forza, assisteva, lottava, curava e affrontava il Dolore giorno dopo giorno.
Poteva vincerlo o soccombere impotente, mentre il Dolore si portava via la Vita.
I bambini osservavano e imparavano da quel Dolore, che insegnava loro ad apprezzare la Vita, dalle cose più semplici a quelle più vezzose e divertenti.
Il Dolore veniva frantumato, stracciato, azzannato e digerito a piccoli pezzi.
La Famiglia non era mai lasciata sola di fonte al Dolore.
C’era una comunità di amici, parenti, vicini, che facevano il possibile.
Il Dolore univa, non separava le persone.
E in un’epoca i cui le Istituzioni e gli Aiuti Ufficiali erano ancora più scarsi e impreparati di oggi.
Nessuno augura ad un bambino di guardare in faccia la Morte o di veder soffrire qualcuno che ama.
Ma se il fanciullo viene accompagnato, abbracciato, se gli viene insegnato e gli si offrono gli strumenti per affrontare e superare quel Dolore, io lo trovo giusto. Lo trovo Sano, Civile, Educativo.
Ricordo il funerale del nonno materno, io e la mia sorellina – avrà avuto 5 anni – fuori dall’obitorio, in attesa che mia madre e i suoi fratelli seguissero il sigillo del cofano.
Aveva la stessa età che avevo io quando se n’è andata nonna.
Ha avuto la mia stessa reazione e posto la stessa identica domanda: – Perchè la mamma piange? – mentre grossi lacrimoni cadevano in picchiata sulle guanciotte.
A suo tempo, non avevo ricevuto risposta ma avevo una vaga idea di cosa avrei voluto sentirmi dire.
Mio zio, l’adulto della situazione, aveva guardato me e mia sorella con viso triste, tirato e muto.
– La mamma piange perchè noi abbiamo perso un nonno ma lei ha perso il suo papà. – le ho detto.
Dopo qualche singhiozzo: – Ma io non voglio che pianga! –
– Lo so, nemmeno io. Ma anche tu stai piangendo… Non sei triste per il nonno? –
– Sì –
– Allora è giusto che anche la mamma sia triste. Quando esce valle a dare un abbraccio forte forte. –
Ai funerali del nonno non ho pianto.
Forse perchè mi rendevo conto che la malattia si era presa tutto quello che di lui era rimasto e dopo aver lottato fino all’ultimo giorno, era giusto che avesse il suo riposo.
Avevo avuto tempo di conoscerlo – anche se ne sarebbe servito di più -, apprezzarlo, imparare da lui, sentirlo raccontare la Vita e la Guerra, capire i suoi errori di padre, fare la nipote insomma, senza lasciare alcun conto in sospeso con lui. Sempre diretta, sempre sincera, anche nei capricci o negli abbracci e i “ti voglio bene”.
Ho pianto dopo, sì, quando ho cominciato a sentire il vuoto. La mancanza.
Il Dolore della perdita che viene assorbito, la ferita che si ricuce ma che magari torna a dare fastidio con i cambi di stagione.
Se noi interrompiamo questo processo di apprendimento, come i versi e gli squittii per quello della parola o andare gattoni per i primi passi, ci sarà sempre un pezzo mancante nel puzzle e prima o poi dovrà essere ricostruito, si spera non “artificialmente”.
Ho raccontato di un Dolore forte e inequivocabile ma posso fare anche l’esempio di una disabilità permanente, come quella che costringe su una sedia a rotelle.
Bisogna educare al Dolore, è necessario.
E’ sbagliato isolare le esperienze dolorose solo perchè appartengono ad “altri”, solo quando non siamo noi i protagonisti.
Capire ed affrontare il Dolore di questi “altri” ci aiuta a gestire anche i nostri, dare il giusto valore alle cose, mettere tutto in prospettiva e trovare passo passo le soluzioni al problema.
Non possiamo permettere che un’insicurezza, una paura, una fragilità si trasformi in un Dolore così grande da paralizzare e addirittura uccidere.
Non possiamo permetterci di perdere altri ragazzi, solo perchè manca un’educazione, una Terapia del Dolore.
To be continued
B.E.A. Day 31 – Blog Everyday in August – Mission Accomplished
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Andiamo con ordine…
Vi ricordo che In My Pants Live Streaming inizierà oggi alle ore 18:30, per concludersi intorno alle 20:00.
Avrete due modi per seguirla e partecipare:
1. Direttamente dallo schermetto qui sotto, cliccando questo link per aprire la Twitter o la Facebook Chat. A vostra scelta.
2. Oppure seguendo sia la Diretta che le Chat (in un unica schermata) cliccando qui.
LIVE STREAMING CONCLUSO
Manco fossi alla notte degli Oscar eh? 😛
Ma io sono una personcina educata e quando ci vuole ci vuole. 😉
Il primo Grazie potrà sembrare ovvio e forse banale agli occhi di chi non sa nulla di me, la mia storia personale, il microcosmo in cui vivo e pensa di essersi fatto un’opinione solo visitando questo blog.
E se io avessi scritto solo bugie, per tutto il tempo? Avete mai pensato?
Diffidate SEMPRE di chi vi spaccia quella che chiama Verità Assoluta.
Ci sono i Fatti, le Ricostruzioni ed i Punti di Vista.
Ma torniamo alle cose veramente importanti.
Allora sì, Grazie Birchof, la mia Clessidra di Sabbia: non sarà la prima e neppure l’ultima volta che mi legge, mi ascolta, mi vede e vive come solo Lui sa fare. In passato ci sono stati uomini che hanno preso, preso e basta da questo pozzo di sangue bollente che sono. Ne hanno ricevuto nutrimento, affetto, cure e amore. Svuotandomi di tutto.
Ci sono stati anche quelli che hanno giovato della mia compagnia, quasi fossi un cagnolino, un giullare per questo mio modo di fare buffo, allegro e infantile, sempre pronta ad intrattenere, a supportare le persone a cui voglio bene. Non mi trattengo mai quando si tratta di Cuore. Avete presente l’Istinto della Crocerossina? Ecco, se è insito anche dentro di voi… SOFFOCATELO immediatamente!!!! Ve lo dico per esperienza… e ci sono cascata pure un sacco di volte ehehehe
No, la mia Clessidra non è così. Lui è STUPENDO e non si rende neppure conto di esserlo. Non sono mai stata così Rossa prima d’ora. Di un bel colore Pieno, Acceso, Brillante. Lui prende la Persona che sono, con tutta la Forza e la Fragilità che mi contraddistingue, prende la Bambina buffa, sognatrice, combina guai, gne-gne, e prende la Donna, facendola sentire così sexy e desiderata come Nessuno Mai. E non sto parlando della Perfezione, ognuno di noi è un Adorabile Imperfetto. Ma sto parlando di un Uomo. Il Mio Uomo… E guai a chi me lo tocca! VI SBRANO! ;D
Dopo questa colata di erhm miele…
Se questo B.E.A. fosse stato un libretto , la dedica sarebbe andata alla mia cara Deelyt. Per scacciare via i fantasmi e far tornare il Sole. Lo spero tanto per te Amica Mia.
Un altro Grazie va a Lalla, la mia Commentatrice più affettuosa, dal Giorno 1 di questo Blog. Una Donnina a cui auguro tutto il Meglio che si possa augurare. Perchè gli Adolescenti hanno una mente Viva e Brillante, e potrebbero divorarci a morsi se la Società glielo concedesse. Lalla è sicuramente fra quelli.
Un Grazie al G.L., l’autore del Wunderkind, che dopo la mia buffa arringa incazzata contro la sua Opera non si è fermato a inveire bensì oggi posso contare fra le persone che mi hanno insegnato qualcosa. Consigli letterari in primis.
Poi c’è Emily e la nostra comune passione per la Lettura, compresa quella Young Adult. Devo ringraziarla assolutamente per il supporto che sta dando la mio blog, spargendo voce sulla rete. E non posso che ricambiare segnalandovi il Suo.
Ma anche Mila1987, che diversi mesi fa mi ha segnalato un ottimo store britannico da cui ordinare libri in lingua originale e che oggi è l‘unico negozio online “in cui” sono felice di spendere i miei soldi.
Di seguito c’è Knives, un ragazzo dall’intelligenza pungente direi, e Eppers, con la sua musica dolcissima, Maya Ros, una sorta di grazioso folletto dei boschi che osserva e ascolta tutto -non è così? 😀 ; Sara che è arrivata qui dal mio Canale su YouTube, Luca Echelon93 le cui lettere/commenti sono ogni volta una botta emozionale pazzesca per me…
E poi ci sono le Guests Star di In My Pants Podcast, gli amici su Twitter e tutte le persone che sono entrate a far parte della mia Vita negli ultimi due mesi. Vi voglio bene.
Grazie, grazie, grazie davvero.
Alla prossima avventura!
P.S. Hey, guardate che non me ne vado da nessuna parte eheheh L’esperienza del B.E.A. si chiude qui ma continuerò a leggere, raccontarvi le mie esperienze libresche, registrare altre puntate di In My Pants e probabilmente anche girare qualche video pazzo per YouTube. Perciò stay tuned my friends!
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