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Il Navigator si è rimesso in viaggio da appena un giorno e cose orribili stanno già cominciando ad accadere…!
Da tribordo uno dei mozzi, intenti a lucidare la balaustra, alza lo sguardo sulle coste in lontananza e in preda al panico grida:
– Fuuuuumooooo! –
Gli fanno eco i suoi compagni e la notizia fa subito il giro della nave, per giungere alle orecchie del Comandante.
Dal Ponte di Comando il Wayward e il timoniere si scambiano un’occhiata d’intesa.
Il Navigator possiede uno dei monocoli d’oro più potenti al mondo, vinto a scacchi alla Zilla, la strega allevatrice di ciclopi.
Rivolto nella direzione appena indicata, mostra al Comandante una delle scene più nauseanti che mente umana possa immaginare.
– Corpo di Mille Balene! –
– Che succede Signore? – il Wayward sa che il suo Comandante non è uomo da stupirsi tanto facilmente.
– Bruciano libri amico mio! –
– E’ terribile Signore! –
– Peggio. E’ un Crimine contro l’Umanità! –
Dovete sapere che il nostro Comandante è anche un medico, un filosofo, un teoretico, un’esperto riguardo gli effetti nefasti della depressione schizzofrenica. Uno di quelli capaci di scegliere personalmente ciascun membro del suo equipaggio e di tener con essi animati dibattiti, sui temi più disparati: dalla storia alla scienza, dalla politica alla religione.
Ma il Comandante del Navigator è soprattutto un uomo, dai capelli brizzolati, i baffi a punta e gli occhi di un blu oltremare, che conosce molto bene i suoi simili e sa quanto possano essere pericolosi, per questo spesso preferisce fronteggiare l’Onore, la Dignità e la spietata Onestà di streghe, creature leggendarie e fantastiche.
– Ma Signore, perchè proprio i Libri? –
– Mio buon Amico, perchè Leggere è Potere. –
– Cosa intende con Potere, Signore? –
– In Terre Democratiche i libri sono patrimonio culturale, identitario, garanzia di libertà d’espressione e condivisione. Ecco che Conoscenza è Potere. Ma l’atto di bruciarli, soprattutto se premeditato, è sintomo di una grave malattia… ereditaria a volte. – scuotendo il capo sconsolato – Una crisi profondissima. –
Il Capo Ciurma facendosi avanti boffonchiando: – Comandante, temo che questa nave sia talmente democratica che un giorno o l’altro si ammutinerà! –
– E’ mia premura ricordarvi... – inchiodandolo con uno sguardo che farebbe intimidire un ectoplasma – che non obbligo nessuno a veleggiare con me. Ciascun membro dell’equipaggio è importante ma non è indispensabile. Chi non è daccordo con la conduzione di questa nave può abbandonarla all’istante! I miei viaggi sono spesso lunghi e difficili; quanti pericoli abbiamo incontrato fino ad ora?! Ma sono confortato dall’esperienza della mia ciurma. E anche i miei uomini, lo sento, dalla mia. Ciò non sarebbe possibile se mi togliessi il piacere di discorrrere e confrontarmi con loro. Capo Ciurma, lei lo sa che alcuni mozzi tengono un diario e che qualcuno di loro è anche un fine letterato? Cosa ne sarebbe mai del mio veliero senza di loro? –
Segni di mal celato imbarazzo sul viso brunito dal sole.
– Non impedirei mai ai miei uomini di formarsi un’opinione sulla vita, la morte e l’essenza stessa dell’umanità ma anche sui pericoli, le storie e i tesori che popolano il nostro oceano, anche se dovessero essere diverse dalle mie. Il Navigator non è un veliero qualunque e mi stupisce Capo Ciurma che lei non abbia ancora compreso! Come vede però sono sempre qui, a spiegarle le mie ragioni, invece di darla in pasto ai pescecani – e gli sorrise bonario.
Il Wayward: – Signore, forse ho capito! Lei intende dire che il Navigator è come una Terra di Mezzo. Un Paese con una sua Storia, un’Identità, delle Regole, Diritti e Doveri. L’equipaggio è il Popolo di questo Paese. –
Il Comandante annuendo: – Esatto. E bruciando quei libri, mio caro Wayward, gli abitanti di quelle Terre stanno firmando la loro condanna a morte. –
– Addirittura, Signore? –
– La morte della propria Identità Democratica amico mio. –
– Oh mia buona stella, affonderanno! – terrorizzato da questa nuova consapevolezza.
Il Capo Ciurma, incerto se osare ma pur sempre l’uomo coraggioso del suo Comandante:
– Ma Signore… se fra quei libri ci fosse l’opera di un Nemico dello Stato? –
– Accusa forte, Capo Ciurma, da verificare, analizzare… ma non bruciare! Prima di tutto mi chiederei perchè è “Nemico”. Forse non la pensa come me e allora lo brucio? Non voglio che altri scoprano cosa pensa, ho paura che possano esserne influenzati. Non devono farlo, perciò lo brucio? Temo che poi tutti cominceranno a pensarla così ed io rimarrò solo con le mie convinzioni e non potrò più fare ciò che mi piace e pare, perchè non verrà più considerata una cosa normale… allora bruciamo, bruciamo! –
– Comandante, non le sembra di esagerare? –
– Forse, Capo Ciurma ma lei come definirebbe quel falò se non un’Esagerazione? –
To Be Continued…
[…] sì: vi ricordate la favoletta del Rogo di Libri che avevo scritto su questo blog qualche giorno […]